Nel luglio 2016 Marina Abramovic, artista contemporanea statunitense, dichiara di aver interrotto tre gravidanze nel corso della sua vita. L'artista spiega di aver attuato una scelta libera e coscenziosa tra maternità e professione. Sei mesi dopo, nel gennaio 2017, Donald Trump riabilita la “Mexico City Policy”. Dei primi tre ordini esecutivi firmati da Trump tre giorni dopo l'insediamento, questo è quello passato maggiormente in sordina. Tale provvedimento fu introdotto da Regan nel 1985, destituito da Clinton nel 1993, reintegrato da Bush nel 2001 e abrogato da Obama nel 2009. La disposizione consiste nel blocco dei finanziamenti alle associazioni internazionali non governative pro-choice. Queste ong si propongono d'informare e garantire la libertà di scelta riguardo il tema dell'aborto volontario.
Non è avventato dire che si tratta della prima azione antiabortista di Donald Trump. Infatti, in campagna elettorale, dichiarò che, se l'aborto diverrà illegale, le donne stesse dovranno indubbiamente essere punite. Inoltre il portavoce della Casa Bianca ha ricordato in proposito le nette posizioni pro-life del presidente.
L'arretramento oscurantista trumpiano, in riferimento ai diritti di autodetrminazione dell'individuo, viene così ammonito dall'azione premonitrice dell'artista. L'Abramovic, affermando se stessa e la sua libertà di scelta, erge ancora una volta l'arte ad avanguardia. Mentre Trump, che valuta l'aborto come crimine potenziale, dovrà necessariamente scontrarsi con la realtà dei fatti.
Tra questi fatti ricordiamo che l'embrione non è scientificamente definibile “persona”. I precetti religiosi, inoltre, non possono e non devono essere imposti alla popolazione di uno stato laico e democratico per sua stessa definizione. In ultimo, il compimento della donna, in quanto essere umano, non si attua necessariamente attraverso la maternità. Ed è fondamentale garantire che ogni individuo sia libero di seguire la propria progettualità, scevro da limitazioni superstiziose e retrograde.
L'ossessione pro-vita che fonda le sue radici nella cristianità, ricordiamo, non si scontra -come millanta- contro un inesistente ideale pro-aborto, ma contro una militanza pro-scelta. La scelta di uomini e donne capaci di assumere su di sé le proprie responsabilità, i quali non mettono al mondo un figlio perché voluto da Dio ma solo ed esclusivamente perché voluto da loro stessi.
Condivido in pieno l articolo.Si fa marcia indietro sull aborto e si potenzia il porto d armi.????