Conservate ancora lo stupore e l’incantesimo dei bambini che vedono per la prima volta gli animali fantastici che popolano le fiabe e i sogni zoomorfi? Allora la mostra intitolata “L’arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg”, è la mostra creata su misura per voi! Il vaporetto attraversa il canale della Giudecca, le acque del bacino di San Marco e si è catapultati nel luogo dell’esposizione: l’isola di San Giorgio, un angolo meraviglioso della laguna che ospita la Fondazione Cini. Nelle sale dell’ex Convitto uno spazio intitolato Le stanze del vetro è stato adibito a congressi, laboratori ed eventi dedicati al vetro. Infatti è questa la sede della mostra aperta fino al 1 novembre 2021 e dedicata alllo zoo di vetro collezionato dal grande storico dell’arte francese Pierre Rosenberg.
Pierre Rosenberg
Pierre Max Rosenberg (Parigi, 13 aprile 1936), è un famoso storico dell’arte francese e membro dell’Académie française. Specialista della pittura e del disegno del XVII e XVIII secolo francesi ed italiani, è stato direttore del Museo del Louvre di Parigi. Molteplici le sue pubblicazioni. Per ragioni personali ha passato molto tempo a Venezia negli ultimi trent’anni e ha cominciato a collezionare il suo zoo di vetro quasi per caso. In realtà, come lui stesso ha dichiarato in una recente intervista, gli sembrava strano essere a Venezia senza aver nulla da fare e tutto è iniziato nel ristorante di Venezia Il Covo.

La collezione
In quel ristorante veneziano, l’attenzione di Rosenberg negli anni’80 fu attirata da una piccola teca che custodiva animali in vetro: in particolare un pesce di Licio Zanetti creato negli anni ’70. I proprietari del ristorante lo donarono allo storico dell’arte entusiasta: era cominciata la collezione del suo zoo di vetro. Il secondo pezzo fu un bassotto rosso di Barovier & Seguso del 1937 acquistato nella galleria specializzata in vetri di Rossella Junck a Venezia per la suocera di Rosenberg, diventò invece uno dei suoi pezzi iconici!
Lo zoo di vetro
Rosenberg decise di non collezionare vasi, appiques o lampadari in vetro perché gli sembravano troppo comuni, scelse quindi gli animali perché meno di moda e più divertenti. Il suo zoo spazia dagli anni ’30 fino ai giorni nostri. È una collezione non dettata dalle regole del rigore e della riflessione care allo studioso. È pervasa dall’euforia del momento, dalla fascinazione e dal rapimento che l’oggetto gli ispirava: piccoli ed economici souvenirs o vetri in vendita ad un’asta importante. Negli anni ne ha collezionati più di 2000 e a Venezia sono esposti 750 pezzi.
Gli artisti
Il collezionare animali in vetro ha permesso a Rosenberg di frequentare le vetrerie di Murano e i maestri vetrai che secondo lui sono veri artisti che mostrano di possedere un grande spirito di osservazione rappresentando gli animali in modo curioso e non convenzionale. I migliori artisti del vetro sono tutti in mostra: Napoleone Martinuzzi con i suoi Pelugosi (tecnica in cui il vetro si presenta pieno di bollicine ottenute introducendo nella massa fusa una sostanza per produrre lo sviluppo di bolle di gas. La tecnica venne sviluppata da Martinuzzi stesso per la Venini),Tyra Lundgren e Toni Zuccheri con I Volatili, Bruno Amadi con i suoi Insetti a lume di vetro (tecnica nella quale si utilizza la fiamma di un cannello metallico per fondere il vetro formato in bacchette. All’inizio la fiamma era prodotta da un lume, da cui deriva la denominazione), Barovier & Toso con gli Zebrati e Alfredo Barbini con i suoi Acquari.
L’allestimento
L’allestimento della mostra è unico e coinvolgente, le scenografie sono di Denise Carnini e Francesca Pedrotti. Le opere sono divise per argomenti o meglio per ambienti naturali: gli animali domestici, la fattoria, la giungla, il mare. Inoltre sono rappresentati quasi tutti gli animali, con una predilezione particolare per i gatti, le giraffe, le balene e soprattutto le delicate farfalle così amate da Rosenberg.

Passando da una stanza all’altra sembra di fare il giro del mondo. Colori, suoni e luci aiutano il visitatore ad immedesimarsi e a vivere l’esperienza di un tuffo nella natura. Allo stesso modo gli adulti giocano ad accompagnare i bambini in una mostra pensata anche e soprattutto per loro con scalette e finestre che aiutano i piccoli ad entrare in sintonia con lo zoo di vetro.

Il futuro della collezione
L’intera collezione di opere d’arte composta da oggetti, disegni, quadri e vetri appartenti a Rosenberg è stata recentemente donata al Musée du Grand Siècle alle porte di Parigi che aprirà nel 2025. In riferimento al nucleo della collezione in mostra a Venezia, non è escluso che possa essere donato al Museo del Vetro di Murano. Sarebbe una splendida notizia per Venezia, la sua tradizione e la sua storia indissolubilmente legata all’arte del vetro.
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