Le mafie sono sempre più forti in Italia, in tutte le regioni. Ma cosa può fare il singolo cittadino nel suo piccolo? Prima cosa: deve sapere che in Italia lo Stato premia le virtù, ma la criminalità organizzata gestisce i vizi privati. Cosa significa in pratica? Che la droga, la prostituzione, buona parte del gioco d’azzardo sono gestite dalle mafie. Perciò se un cittadino vuole drogarsi, andare a prostitute, giocare d’azzardo si ricordi che i suoi soldi andranno alle mafie. Seconda cosa: bisogna sempre guardare a chi si dà i soldi. Bisognerebbe raccogliere informazioni. Ci sono hotel, ristoranti, pizzerie, negozi, imprese edili che sono gestiti dalle mafie, fondamentalmente per riciclare denaro sporco tramite l’iperfatturazione. Non sempre si riesce a sapere chi c’è dietro a certe attività, ma bisogna cercare di informarsi il più possibile da persone serie e attendibili. Terza cosa: non chiedere né fare mai favori ai mafiosi. Ci sono certe persone che fanno ad esempio da prestanome, essendo incensurati, e hanno poi dei proventi come ricompensa. Può andare bene una volta, le forze dell’ordine possono non accorgersi la prima volta, ma poi? Le mafie non fanno mai niente per niente. Certi legami non si possono interrompere, certe catene non si possono spezzare così facilmente. Una volta che uno fa parte del sistema non può chiamarsi fuori, come se niente fosse. Le mafie chiederanno altri favori, che saranno obblighi irrinunciabili e imprescindibili, a cui nessuno potrà dire di no, se non vuole minacce, ritorsioni, vendette. Quarta cosa: evitare in ogni modo di dare consenso alle mafie, anche se sembrano più efficaci nel riparare torti e nel dare lavoro alle persone. Quinta cosa: evitare di pensare “da noi si è sempre fatto così”. Le cose infatti possono sempre cambiare e migliorare. Sesta cosa: pensare sempre che la mafia è causa di arretratezza economica e un grande ostacolo alla libertà dei cittadini.
Settimo: non facciamoci irretire dal fascino perverso che i mafiosi possono esercitare su di noi, anche inconsciamente. Ottava cosa: cerchiamo protezione nello Stato e non chiediamo mai aiuto alle mafie perché anche questo significa rispettare la legalità e avere senso civico. Nona cosa: pensare che ogni volta che commettiamo un abuso, una violenza fisica, psicosociale e che agiamo nell’illegalità ci comportiamo esattamente come i mafiosi.
Decima cosa ma più importante di tutte: se siamo indecisi sul da farsi, bisogna documentarsi su quanti morti hanno fatto le mafie e non bisogna farsi abbindolare dalla parvenza e dai modi imprenditoriali dei cosiddetti galantuomini o uomini d’onore.