Dopo i successi di “Horse Head”, (segnalato dal New York Times e Vincitore del Roma Fringe Festival 2012) “Fight Club – La Prima Regola“, (Vincitore Premio Vincenzo Cirami 2014 Migliori Scene a Paolo Carbone) e “Titus” (Vincitore Premio Cerami 2015 Miglior Spettacolo) le Cattive Compagnie tornano in scena omaggiando uno dei più grandi maestri del cinema, Alfred Hitchcock, portando sul palcoscenico del Teatro Trastevere fino al 27 marzo 2016 “39 scalini” avvincente giallo tratto dall’omonimo romanzo di John Buchan da cui è tratto il memorabile film “Il club dei trentanove” del “Maestro del brivido”, tramutato poi da Patrick Barlow in un’esilarante commedia teatrale.
“39 scalini” firmato dall’attenta regia di Leonardo Buttaroni e arricchito dalle scenografie impeccabili di Paolo Carbone, riprende l’opera scritta da Patrick Barlow nel 2005, pensata per un cast di quattro attori, qui interpretati dalla consolidata e affiatata squadra formata da Alessandro Di Somma, Diego Migeni, Yaser Mohamed, Marco Zodan, chiamati a recitare, anche contemporaneamente, una moltitudine di personaggi dalle caratteristiche più diverse: buoni, cattivi, uomini, donne e anche oggetti inanimati.
Una corsa vertiginosa fino all’ultimo travestimento dai ritmi narrativi serrati e incalzanti che conserva la ricchezza dei dettagli psicologici della versione cinematografica girata da Hitchcock nel 1935, da cui riprende l’umorismo graffiante e acuto, l’alta tensione e la suspense.
Il personaggio perno dell’opera è Richard Hannay, un uomo d’affari intrappolato in un giallo apparentemente senza uscita, interpretato come da copione da un solo attore, (Marco Zordan) mentre attorno a tre interpreti (Alessandro Di Somma, Diego Migeni, Yaser Mohamed) ruota vorticosamente l’interpretazione degli altri 38 personaggi, in un susseguirsi di gag esilaranti, intrighi, colpi di scena e citazioni cinematografiche che rendono lo spettacolo irresistibilmente suggestivo e coinvolgente.
La messa in scena gioca interamente sulla dichiarata illusione scenica, svela fin da subito ogni “magia” o convenzione teatrale, mettendo in campo una straordinaria abilità evocativa attraverso l’uso di soluzioni teatrali semplici ma di forte impatto emotivo. “Siamo volutamente ben lontani dalle misteriose magie dei prestigiatori – spiega Leonardo Buttaroni – l’intento è quello di permettere al pubblico di divertirsi insieme agli attori, godendo dei travestimenti a vista, attraverso l’illusione dichiarata di bauli che diventano treni, corde che formano fiumi o scale che si trasformano in ponti”.
Intrighi internazionali, complotti criminali, donne seducenti e ammaliatrici, un giallo sottile ed esilarante tutto giocato sulle gag e travestimenti che omaggia un grande e indiscusso maestro del cinema come Alfred Hitchcock e strizza l’occhio alla commedia inglese contemporanea.
Una nuova sfida quella di Cattive Compagnie che anche per questo ambizioso progetto porta in scena la sua personalissima cifra teatrale che danza tra commedia e tragedia, cinema e teatro, conquistando con la sua forte vocazione pop di alta qualità un pubblico sempre più numeroso ed appassionato.
La trama, di seguito, è intricata e complicata e forse anche troppo dettagliata ma vale la pena per capire tutto lo spettacolo dovesse sfuggire qualcosa nelle due ore in cui il pubblico è inchiodato alle poltrone a seguire una vicenda ricca di personaggi, ambientazioni, colpi di scena che fanno di 39 SCALINI un Classico nel mondo dei thriller di spionaggio.
Richard Hannay è un canadese in visita a Londra per affari. Assiste in un teatro allo spettacolo di Mister Memory, un uomo dalla memoria prodigiosa, che sa rispondere ad ogni domanda gli venga posta. Tra il pubblico si ode uno sparo e scoppia una rissa. Nel trambusto, Hannay nota una donna: insieme riescono a sottrarsi alla folla. La donna, che dichiara di chiamarsi Annabella Smith, chiede a Hannay di essere ospitata per la notte. Egli la accompagna nel suo appartamento in Portland Place.
La donna gli rivela di essere un’agente segreto al servizio dell’Inghilterra: sta cercando di rintracciare le spie di una potente organizzazione chiamata “I trentanove scalini”, per impedire loro di rubare alla nazione un importante segreto sulla costruzione di aerei militari. È stata riconosciuta e per depistare gli inseguitori ha sparato a salve nel teatro dove Hannay l’ha incontrata. Il capo dell’organizzazione cambia nome e travestimenti ma è riconoscibile per un particolare: gli manca una falange del dito mignolo della mano destra.
Durante la notte Annabella viene pugnalata con un coltello da cucina ma fa in tempo, prima di morire, ad indicare ad Hannay la località scozzese dove avrebbe dovuto compiere la sua missione e a consegnargli una mappa della regione. Hannay è sospettato dell’omicidio della donna uccisa nella sua abitazione: deve eludere la sorveglianza degli uomini mandati dalle spie e della polizia. Fugge su un treno diretto in Scozia. Nello scompartimento in cui ha preso posto vede che i due dirimpettai, commercianti in biancheria intima, stanno leggendo un quotidiano che riporta la cronaca dell’assassinio e la sua fotografia.
Per sfuggire all’inseguimento dei poliziotti bacia una passeggera sperando nella sua complicità: la ragazza invece lo denuncia e lo fa arrestare. Hannay si lancia dal treno in movimento sul ponte che attraversa il Firth of Forth.
Hannay trova rifugio presso un contadino e viene aiutato dalla moglie di costui che, pur avendo compreso la sua situazione, lo fa fuggire e, per travestirlo, gli regala il cappotto del marito, il quale, molto religioso, porta sempre nel taschino un Libro dei Salmi. Hannay si incammina verso la casa di cui gli ha parlato Annabella. Qui abita il professor Jordan, un tipo all’apparenza molto rispettabile. Hannay si fida di lui e gli racconta tutta la storia, ma con sua grande sorpresa si accorge che gli manca una falange del mignolo. Jordan lo minaccia con una pistola, ma Hannay cerca ugualmente di fuggire. Jordan spara e Hannay cade riverso.
Ritroviamo Hannay dallo sceriffo: si è salvato dal colpo di pistola sparatogli da Jordan grazie al Libro dei Salmi del contadino, a sua insaputa nel taschino del cappotto. Fuggito fortunosamente dalla casa del professore, ripete la sua storia, convinto che lo sceriffo lo aiuterà a smascherare la reale identità di Jordan. Non solo, però, non viene creduto, ma è arrestato e ammanettato come assassino di Annabella.
Con grande audacia si lancia in strada dalla vetrata e si sottrae ai poliziotti, prima confondendosi con una banda, che per caso sta sfilando per quella strada, poi introducendosi in una sala dove si sta tenendo un comizio elettorale. Viene scambiato per il candidato e spinto sul palco a fare il discorso.
Fra il pubblico è presente Pamela, la ragazza che ha baciato in treno, la quale, riconoscendolo come l’assassino di Portland Place, rivela la sua identità alle spie che scambia per poliziotti.
Gli uomini di Jordan costringono ambedue a salire in macchina dichiarando di condurli al posto di polizia. Di nuovo lo spirito di iniziativa e il sangue freddo di Hannay prevalgono: approfittando della sosta obbligata per far passare un gregge, trascina giù dalla strada la riottosa Pamela, che le spie hanno legata a lui con le manette, negli anfratti delle rocce, sotto una cascata e infine, dopo parecchia strada a piedi, in una locanda dove trascorrono la notte spacciandosi per una coppia di innamorati perseguitati.
Hannay tenta inutilmente di convincerla della sua innocenza. Tuttavia, la forzata convivenza insinua in lei qualche perplessità: è gentile e premuroso nei suoi riguardi e nella tasca in cui pretende di nascondere una rivoltella non c’è che una innocua pipa.
Quando Pamela riesce a liberarsi e sta andandosene, sorprende le spie che telefonano dalla locanda: dal contenuto dei loro discorsi comprende che Hannay ha detto la verità. Ritorna da lui decisa ad aiutarlo e gli rivela il luogo indicato nella telefonata, dove sarà consegnato il documento segreto a Jordan: il teatro Palladium di Londra.
Tornati insieme a Londra, Pamela si reca inutilmente a Scotland Yard: anziché aiutare Hannay, i poliziotti circondano il teatro per arrestarlo. Il pubblico che affolla il teatro è venuto ad ammirare ancora una volta la memoria straordinaria di Mister Memory e in un palco è presente anche Jordan…la storia prosegue verso un finale sconvolgente…..