Le protesi robotiche rappresentano un’ottima creazione in campo medico e tecnologico perché offrono maggiori possibilità di muoversi, specie a tutte quelle persone che hanno subito amputazioni agli arti inferiori.
Le cosiddette gambe bioniche sono una grandissima risorsa che garantiscono maggiore flessibilità e soprattutto comodità rispetto le normali protesi. In Italia, in particolare in Toscana, molti ricercatori stanno conducendo dei test su questi sofisticatissimi macchinari che potrebbero influire positivamente sulla vita di un individuo.
L’equipe di competenza sta inoltre sviluppando un meccanismo anticaduta per tutti coloro i quali indosseranno le protesi, affinando le loro funzionalità nel migliore dei modi.
Nicola Vitiello, professore dell’Istituto di BioRobotica presso la scuola superiore di Sant’Anna e coordinatore del progetto europeo “Cyberlegs”, ha dichiarato in proposito: “è fondamentale che il sistema capisca in automatica cosa vuole fare una persona, ecco perché questi robot devono avere vere e proprie abilità cognitive”. Il progetto difatti è rivolto prevalentemente a tutti quegli anziani che sono desiderosi di poter fare anche una semplice passeggiata, così da non dar loro ulteriori sofferenze dovute proprio alle difficoltà motorie. Conclude infatti il professor Vitiello: “nel campo dell’industria possiamo usare tali protesi per aiutare i lavoratori a rendere più leggeri gli sforzi fisici; alcune applicazioni si potrebbero usare nel settore dell’Hi-tech. Qui naturalmente non possiamo che puntare sui giovani che, in questo settore applicativo avranno idee innovative da poter testare nei prossimi anni”.