Salute e Sicurezza Stradale. Cause e conseguenze dell’OSAS: le nuove regole per il rilascio della patente rivelano la diffusione e la pericolosità delle apnee notturne
Le apnee ostruttive nel sonno, quando non sono tenute sotto controllo da appropriate terapie certificate dal medico di base, rendono inabili alla guida. Lo stabilisce il Decreto legge del 22/12/15, vigente già dal 28 gennaio scorso, che recepisce la direttiva della Commissione europea 2014/85/UE, perfezionato con le linee guida del Decreto 3 febbraio 2016.
Di questo, e dei complessi aspetti sanitari, amministrativi e assicurativi che ne derivano, si è parlato venerdì 22 aprile 2016 alla Camera dei Deputati nel corso di un seminario “Salute e Sicurezza Stradale. Cause e conseguenze dell’OSAS: le nuove regole per il rilascio della patente rivelano la diffusione e la pericolosità delle apnee notturne”, organizzato dall’Associazione culturale “L’Alba del Terzo Millennio”.
“Le apnee notturne sono una realtà tanto diffusa quanto sottovalutata – ha spiegato Sara Iannone, presidente dell’Associazione e ideatrice dell’incontro – soprattutto dal punto di vista della nostra salute per la quale, invece, possono essere molto pericolose. Abbiamo fortemente voluto questo seminario proprio perché L’Alba del Terzo Millennio cerca sempre di sviluppare spunti di riflessione su quei temi fondamentali per i cittadini e per la società, ma che non ricevono la giusta attenzione.”.
Nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, Giuseppe Cesaro, responsabile ufficio stampa dell’ACI, ha moderato gli interventi e, nell’introdurre il professor Stefano Di Girolamo, direttore della UOSD Audiologia e foniatria dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, ha ricordato che nell’Unione europea i morti sulle strade sono circa 27.000 ogni anno e che, in Italia, i costi per gli incidenti stradali raggiungono i 18 miliardi di Euro.
Di Girolamo ha ribadito che la nuova legge sul rilascio e sul rinnovo della patente ha messo in luce le Osas di cui prima non si parlava e ha illustrato cosa accade al nostro corpo quando si verifica un’apnea nel sonno: la frequenza cardiaca aumenta, l’ossigenazione del sangue si riduce e l’organismo si difenda dal rischio di morire provocando un risveglio brusco.
E sono proprio questi eventi ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, come ha spiegato il professor Francesco Romeo, Direttore UOC Cardiologia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L’Osas, infatti, può causare insulinoresistenza, scompenso cardiaco, alterazione del ritmo atriale e ipertensione che, nei malati di Osas, diventa resistente ai farmaci, quindi difficile da curare. Tutto questo, ha spiegato Romeo, può portare a una situazione pre-sincopale che in un guidatore può essere pericolosissima.
Uno degli aspetti che sembra più difficile da risolvere, come ha sottolineato Gianluca Pellegrini, direttore di Quattroruote, sembra proprio l’applicazione della legge da parte di Motorizzazione civile e autoscuole nel momento in cui devono riconoscere l’idoneità al rilascio e al rinnovo della patente. Inoltre, ha aggiunto Pellegrini, è importante il ruolo della Polizia stradale che, già adesso, non riesce a fare controlli sufficienti perché è sotto organico e le strade sono affidate all’occhio delle telecamere.
Giancarlo Marano, Direttore Ufficio Rischio chimico fisico biologico del Ministero della Salute, ha illustrato le indicazioni che il ministero ha dato proprio per l’applicazione della legge. “Ogni anno si rinnovano circa cinque milioni di patenti – ha spiegato Marano – dei quali si stima che un milione possono essere considerati a rischio Osas”. Poiché sarebbe impossibile far sottoporre un milione di persone all’anno agli accertamenti medici in grado di diagnosticare la malattia, il Ministero ha stilato una serie di criteri di valutazione e un test che mirano a escludere sintomi che possono essere associati all’Osas. Primo fra tutti il calo di attenzione, perchè è questo, prima ancora dei colpi di sonno, ad essere il maggior responsabile degli incidenti stradali. In caso di dubbi sulla sua salute, l’automobilista viene inviato alla Commissione medica per ulteriori accertamenti.
Marano ha ribadito più volte che un malato di Osas, esattamente come un diabetico, se dimostra di essere in terapia e quindi di avere la sindrome sotto controllo, può essere tranquillamente considerato idoneo alla guida.
Dal punto di vista delle assicurazioni, come ha illustrato il professor Vincenzo Sanasi D’Arpe, presidente di AdiR, Assicurazioni di Roma, questa legge potrebbe anche influire sul prezzo del premio assicurativo, ma soprattutto metterà le agenzie – che comunque dovranno liquidare l’assicurato incolpevole – in condizioni di rifarsi sul guidatore che venisse riconosciuto affetto da Osas soltanto dopo il sinistro. “Per AdiR – ha specificato Sanasi D’Arpe – non cambia nulla perché gli assicurati Atac e Ama sono già sottoposti a controlli periodici delle condizioni psicofisiche”.
La coscienza di non mettere a rischio se stessi e gli altri e la consapevolezza di avere disturbi del sonno che possano inficiare la lucidità alla guida, resta la prima difesa contro gli incidenti automobilistici. Lo ha ribadito Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, ricordando gli altissimi costi in salute ed economici dei sinistri in Italia. “Ma è importante rivedere il rapporto fra la salute di ciascuno di noi e l’azione amministrativa facendo lo sforzo di unire alcune patologie e metterle in relazione con la sicurezza – ha affermato De Rita – e credo che il fascicolo sanitario elettronico sia il punto chiave nel rapporto tra la salute e l’azione amministrativa”.