Il Sud America è nel caos, in verità in questi giorni un po’ tutto il mondo è in disordine. Come Hong Kong, l’Iran, il Libano e poi vi sono i paesi del Sud America: Bolivia e Cile.
Ecco alcuni dati delle proteste odierne che si stanno verificando, rispettivamente in Cile e in Bolivia. Per la prima nazione si contano 15 morti e 1.500 feriti; per la seconda, si contano 24 morti e 550 feriti.
Perché Cile e Bolivia protestano?
Il mese di novembre è un mese violento. Un mese che ha scatenato gli animi del popolo boliviano e del popolo cileno, stufo della presenza degli stati Uniti d’America. Ebbene si, avete capito bene gli Stati Uniti d’America portano avanti il loro progetto pseudo socialista. Che di socialista non ha nulla, ma iniziamo dalla Bolivia e del perché il popolo è scontento. In questi giorni i boliviani protestano per riavere il Presidente Evo Morales, destituito dall’attuale presidentessa di destra Jeanine Añez. Il motivo per cui, Morales è stato cacciato dalla presidenza è perché appartenente al Movimento per il Socialismo. Uno dei punti fondamentali di questo partito politico è l’antimperialismo.

Al contempo in Cile il popolo protesta per riavere l’ex presidentessa Michelle Bachelet, la quale appartiene al partito la nuova maggioranza. Anche quest’ultimo di ideologia socialista e in parte comunista. Oggi il Presidente del Cile è Sebastian Piñera, colui che qualche settimana fa ha dichiarato lo stato di guerra in Cile, appartenente al partito Rinnovamento Nazionale di destra. Tuttavia, Piñera dopo le accese proteste si è dichiarato indipendente, però le ideologie non cambiano.

Gli Stati Uniti d’America e l’operazione Condor
Nel paragrafo precedente, si è trattato un argomento molto delicato ovvero l’imperialismo. Vi starete chiedendo cosa c’entra questa parola. Quest’ultima trova la sua risposta nell’operazione Condor, avviata da Richard Nixon nel 1970 e portata avanti dalla CIA.
L’obiettivo principale dell’operazione Condor era reprimere le opposizioni dei Governi, che presero parte all’operazione tutta statunitense. Non finisce qui obiettivo degli USA era, altresì abbattere il comunismo del tutto e il socialismo vero. Ricordiamo anche che in quel periodo, buona parte del mondo era in piena Guerra Fredda.
Come anticipato, negli anni ’70, la CIA con i servizi segreti sud americani si accanirono contro qualsiasi tipo di opposizione, anche la più banale. Giacché la formazione delle dittature presenti in Bolivia, Brasile, Cile e Argentina; vennero tralasciate del tutto. Anzi, in un certo senso erano volute queste dittature.
Come agivano i servizi segreti durante l’operazione Condor
In quegli anni, venivano rapiti studenti, giornalisti, intellettuali, professori universitari, madri e padri che cercavano i propri figli e viceversa. Le dittature che erano state formate a “tavolino” durante l’operazione Condor, ricevettero massicci aiuti dagli States. Non solo aiuti economici, bensì addestramenti militari e forniture di mezzi militari. Per far arrivare questi sostegni, gli Stati Uniti si avvalsero dei c.d. squadroni della morte. Trattasi di organizzazioni di estrema destra, le quali svolgevano il “lavoro sporco” che gli americani non potevano svolgere. L’obiettivo di queste organizzazioni era uno, uccidere gli oppositori.
Condor diceva no alla democrazia
Perché venivano catturati, uccisi e torturati fra i tanti gli intellettuali, giornalisti e professori universitari? Perché loro, in quanto ben istruiti potevano raccontare la verità di ciò che stava accadendo.
La CIA e le organizzazioni di destra sopra citate, ribaltarono il Governo di Salvador Allende, uno dei massimi esponenti del Socialismo in tutta la storia. Allende fu eletto dal popolo cileno, dunque democraticamente. A quanto pare la democrazia non era ben vista, ed è ovvio altrimenti così nessuno poteva essere manipolato. Allende divenne Presidente nel 1970 e in una intervista rilasciata quell’anno, al New York Times disse: “Noi partiamo da diverse posizioni ideologiche. Per voi essere un comunista o un socialista significa essere totalitario, per me no… Al contrario, io credo che il socialismo liberi l’uomo”. Salvador Allende, successivamente, morì l’11 settembre del 1973, fonti americane e locali dichiararono il suicidio. In verità non fu mai spiegato come morì il presidente socialista cileno. Il suo successore fu il dittatore Pinochet.
In Bolivia la situazione non era di certo diversa, tuttavia il popolo non conobbe mai un Governo votato democraticamente. Durante quel periodo, furono al potere Hugo Benzer e Garcia Tejada, i quali governarono un fase che venne denominata ed oggi ancora conosciuta come narco – dittatura. Ovvero gli anni del boom della cocaina, il retrofront degli Stati Uniti avvenne proprio per la droga, la quale in poco tempo invase i mercati illeciti americani e le grandi città.
Sembra di essere tornati indietro
Il Sud America vive questi disordini perché il popolo è stufo di essere manipolato. In questi paesi c’è un tasso di disoccupazione che oscilla tra il 15% ed il 20%. La libertà è reclamata a furor di popolo, quest’ultimo vuole che sia riscritta la Costituzione del proprio paese. Perché vogliono provare quel senso di libertà che si vive in un normale paese democratico.
I cittadini boliviani ed i cittadini cileni sono stanchi di veder spargere sangue, per conquistare la libertà e i diritti che gli spettano. Solo durante l’operazione Condor, dal 1970 ai primi anni ’90, risulta che vi sono stati:
- Cile, 40.000 morti e 38.254 feriti;
- Bolivia, circa 20.000 morti e circa 30.000 feriti.