La sala Ailanto, al settimo piano del Marriott Grand Hotel Flora di via Veneto, giovedì 26
settembre è tornata a ospitare Barolo&Barbaresco Festival, con l’ingresso in società di due
tesori di Langa: il Barolo 2015 e il Barbaresco 2016.
L’iniziativa, che vede protagoniste 119 aziende produttrici (72 per il Barolo e 47 per il
Barbaresco), con altrettante etichette, è stata presentata dalla Camera di commercio di
Cuneo, grazie alla sua azienda speciale CEAM (Centro Estero Alpi del Mare), in
collaborazione con i produttori del Barolo e del Barbaresco, le enoteche omonime, la
Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, l’Associazione romana Sommelier, l’Arte dei
Vinattieri, l’Unione Italiana Vini, Confcommercio Imprese per l’Italia, Unioncamere Nazionale e
Unioncamere Piemonte.
“Tornano in terra capitolina le eccellenze di Langa a denominazione di origine controllata e
garantita: Barolo 2015 e Barbaresco 2016 – afferma nel corso dell’appuntamento romano il
presidente della Camera di commercio di Cuneo Ferruccio Dardanello – . Un patrimonio
straordinario delle nostre terre, frutto di una grande professionalità dei vignaioli e di aziende
agricole di forti tradizioni. Cuneo si attesta al primo posto tra le province italiane per
percentuale di vigneti iscritti agli albi e maggior numero di vini docg. Nel 2018, la produzione
complessiva ha superato 80 milioni di bottiglie”.
Il Barolo 2015, nell’area di produzione compresa nei Comuni di Barolo, Castiglione Falletto,
Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi,
Serralunga d’Alba e Verduno, ha assicurato oltre 14 milioni di bottiglie, commercializzate
da 354 aziende, su una superficie vitata che si attesta sui 2.073 ettari.
Il Barbaresco 2016, prodotto su una superficie vitata di oltre 700 ettari, nei Comuni di
Alba, Barbaresco, Neive e Treiso, ha invece assicurato oltre 4 milioni e 800.000 bottiglie,
commercializzate da 167 aziende.
Per entrambi i vini la percentuale di export raggiunge livelli straordinari (tra il 78 e
l’82% per il Barolo e tra il 68 e il 72% per il Barbaresco) ed è caratterizzata da un ottimo
trend di crescita.
La presentazione delle due prestigiose annate è stata curata da Marco Rissone docente
emerito della scuola Enologica di Alba e maestro assaggiatore tecnico dell’ONAV: “Le
vendemmie 2015 e 2016 – commenta Rissone – sono due grandi annate dal punto di vista
enologico infatti ci hanno donato dei vini con caratteristiche di vera eccellenza che però si
differenziano profondamente dal punto di vista climatico; infatti il 2015 si caratterizza per
numerose anomalie dovute a importanti contrasti meteorici che si riassumono in un forte
stress termico e idrico. Innanzitutto la prima anomalia è rappresentata dalla concentrazione
delle piogge nei primi cento giorni dell’anno. La seconda inizia ad aprile per culminare a luglio
ed è rappresentata da precipitazioni sempre più scarse e temperature crescenti che in luglio
raggiungono 36°C. In sintesi un andamento climatico di tipo mediterraneo più che padano.
L’ottima vendemmia da cui si otterranno vini Barolo con caratteristiche organolettiche
eccezionali è determinata da un buon andamento climatico di agosto e specialmente di
settembre assai favorevole alla maturazione delle uve. L’annata 2016 è stata per il Barbaresco
la migliore degli ultimi venti anni ed il vino merita sicura eccellenza sotto tutti i punti di vista.
A questi risultati si è giunti perché il clima è stato generoso di piogge nel periodo primaverile.
L’estate è trascorsa senza eccessi di temperature con valori pluviometrici nella norma per cui
estremamente favorevole per la maturazione dell’uva. Nota di eccellenza è stato settembre
con temperature assai elevate molto superiori ai valori medi e un episodio pluviometrico molto
importante per la prosecuzione dei processi di maturazione”.
Nel calice il Barolo 2015 si presenta di colore rosso rubino brillante con qualche sfumatura
amaranto nell’unghia. I profumi sono compositi ed evolutivi ricordandoci la frutta fresca come
l’albicocca o le fragoline di bosco per poi evolvere in delicati sentori floreali di viola e chiudersi
in sentori speziati molto coinvolgenti. In bocca è vino generoso, di corpo con tannini
emergenti, ma assai morbidi, con spiccata mineralità. Vino di cui si può prevedere grande
longevità.
“Ringraziamo la Camera di commercio di Cuneo per l’attenzione e la sensibilità dimostrata nel
riproporre la manifestazione sulla piazza romana, che avrà modo di avvicinarsi all’annata 2015
del Barolo in tutta la sua polposità associata a una notevole complessità olfattiva – afferma il
presidente dell’Enoteca Regionale del Barolo Federico Scarzello -. L’abbinamento con il
Barbaresco è inoltre in linea con altre iniziative di carattere nazionale ed internazionale e il
proporci insieme è una strategia vincente per presentare al pubblico vini contemporanei, che
giocano la loro personalità nell’immediatezza dell’espressione più che nell’opulenza del
carattere, perché di anno in anno le differenze stilistiche sono diventate sempre più taffinate e
non esprimono più gli eccessi tipici del passato”.
Nel calice il Barbaresco 2016 si presenta con colore rosso rubino molto intenso con qualche
riflesso granata. Al naso si avvertono profumi eleganti e delicati fruttati e floreali allo stesso
tempo con una nota di tabacco assai piacevole. In bocca è ancora austero, quindi si fa una
degustazione in divenire; i tannini sono setosi, trattasi di vino di corpo, caldo, equilibrato,
molto sapido e sicuramente longevo. È annata che farà parlare si sé per lunghi anni.
“L’Enoteca Regionale del Barbaresco è orgogliosa di collaborare con la Camera di commercio
per questo evento di grande prestigio – commenta il presidente Massimo Caniggia –. Un
gradito ritorno di una manifestazione che porta a Roma le grandi eccellenze del Piemonte.
Quest’anno presentiamo il Barbaresco 2016: annata complessa ed equilibrata, con un frutto
intenso e tannini potenti. Un perfetto mix per un Barbaresco allo stesso tempo pronto, longevo
ed elegante. Un’altra annata a cinque stelle”.
I vini degustati, Barolo 2015 e Barbaresco 2016, sono stati abbinati alle specialità e ai
prodotti della provincia Granda abilmente preparati da chef cuneesi.
Barbaresco 2016
Il 2016 è stata, per il Barbaresco, la migliore annata degli ultimi 20 anni.
Per comprendere le caratteristiche organolettiche è opportuno considerare l’andamento climatico. Il 2015 si chiude con una stagione siccitosa persistente, infatti le ultime precipitazioni utili si registrano negli ultimi giorni di ottobre ed i valori termici sono assai superiori alla media. A livello termico il contributo in gradi utili, evidenziati dagli indici bioclimatici, indica che il periodo gennaio settembre è risultato superiore alla media, ma senza picchi di anomalia. La distribuzione degli accumuli termici nel corso dell’anno è stata invece un po’ anomala con contributi maggiori nei mesi estivi, ma soprattutto con un sostenuto e tardivo apporto del mese di settembre. Nel complesso il 2016, dal punto di vista climatico può essere considerato regolare. Da sottolineare il favorevole andamento termo-pluviometrico dei mesi più importanti per la maturazione ed una trascurabile pressione fitosanitaria. Tutto ciò ha prodotto uve sane e di grande qualità.
Il Nebbiolo è tra i più precoci vitigni a germogliare e tra gli ultimi a maturare. Il suo ciclo vegetativo è stato particolarmente lungo con germogliamento precoce e rallentamento dello sviluppo nel corso della primavera fino alla fioritura avvenuta con un ritardo rispetto alle ultime annate. Tale ritardo si è mantenuto fino all’invaiatura ed inizio della maturazione quando l’eccezionale caldo di settembre ha impresso una decisiva svolta sulla maturazione. Si sono creati i presupposti per un’elevatissima concentrazione zuccherina ed un buon equilibrio acido. L’analisi del quadro fenolico evidenzia un vasto potenziale antocianico favorito dal caldo estivo non estremo, l’estraibilità degli antociani ha avuto andamento positivo aumentando progressivamente nel corso della maturazione. L’indice di maturità dei vinaccioli risulta adeguato.
Aspetto visivo: vino dal colore vivo, brillante, tonalità di colore rubino con accenno, nell’unghia, di qualche sfumatura granata, intensità eccellente grazie all’andamento climatico estivo particolarmente favorevole che ha consentito un rilevante accumulo di materia colorante.
Aspetto olfattivo: assai composito ed evolutivo, al naso sono avvertibili sentori ancora fruttati, di tabacco e floreali, dovuti alla vendemmia tardiva di ottobre con forti escursioni termiche fra il giorno e la notte.
Aspetto gustativo: in bocca è ancora austero, però con tannini morbidi e setosi, vino elegante, assai armonico ed equilibrato. Vino molto longevo, raggiungerà l’optimum fra 7 – 10 anni.
Barolo 2015
Per comprendere le caratteristiche organolettiche del Barolo 2015 è necessario considerare l’evoluzione climatica che ha caratterizzato la maturazione delle uve Nebbiolo da Barolo. Il 2014 si è chiuso con abbondanti piogge che hanno provocato un eccesso di idratazione del terreno e il 2015 è stato caratterizzato da un forte stress termico e idrico con conseguenze fisiologiche sulle colture, con un andamento climatico di tipo mediterraneo più che padano. Le precipitazioni si sono concentrate nei mesi invernali ed è mancato il clima primaverile. A livello termico, nel complesso, si sono evidenziati valori leggermente superiori alla media.
Il germogliamento è avvenuto tardivamente a motivo del ritorno di freddo di metà marzo. Successivamente l’accrescimento dei germogli è stato più rapido ed intenso sia per il rialzo delle temperature sia per l’abbondante disponibilità idrica con le fasi fenologiche che si succedevano ad intervalli più brevi della norma.
L’accumulo degli zuccheri negli acini della vendemmia 2015 merita un giudizio di eccellenza. Differente è il discorso sul quadro acido che evidenzia livelli di acidità molto bassi a motivo dell’intensa degradazione fisiologica verificatasi a metà estate quando il caldo non dava tregua neanche nelle ore notturne.
La vendemmia 2015 è stata una delle migliori per la sanità delle uve: i grappoli erano sani e molto belli da vedere. Le condizioni climatiche dell’estate hanno favorito un decorso precoce ed eccellente della maturazione delle uve nebbiolo; hanno però condizionato l’accumulo delle sostanze fenoliche che è risultato meno rilevante rispetto al 2014. Complessivamente il patrimonio polifenolico accumulato nelle uve Nebbiolo da Barolo è stato tale da garantire nel vino una struttura rilevante associata ad un colore importante.
Aspetto visivo: colore rosso rubino brillante, solo nell’unghia si possono intravedere sfumature amaranto con note granate. L’intensità, tenuto conto dell’annata, è giusta.
Aspetto olfattivo: dal calice si sprigionano intensi profumi fruttati che ricordano l’albicocca, il lampone, le fragoline di bosco e che evolvono in piacevoli sensazioni floreali di rosa e violetta per chiudersi infine in misteriosi profumi speziati molto coinvolgenti.
Aspetto gustativo: vino di grande corpo, vigoroso, equilibrato con tannini emergenti ma molto morbidi, dotato di buona mineralità e molto lungo in bocca. Vino ancora molto giovane per cui si può prevedere una grande longevità.